HMS-Victory, HMS-Bounty e Cutty Sark, una panoramica sulle barche d'epoca e le loro repliche moderne in navigazione su Internet
"Il Cybernauta", la rubrica mensile da cui è tratto il presente articolo, è stata pubblicata sulla rivista Nautica da Novembre 1995 (n. 403) fino ad Ottobre 2001 (n. 474) ed aveva come tema conduttore il rapporto tra la nautica, la meteorologia e la rete Internet. Considerata pertanto la materia in continua e frenetica evoluzione, alcune delle informazioni fornite possono risultare oggi obsolete ed andrebbero pertanto utilizzate soprattutto a fini storici.
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www.hms-victory.com
Alle 16:40 del 21 ottobre 1805 si spegneva Orazio Nelson colpito da una pallottola sparata da un cecchino francese. La morte del grande ammiraglio fu l'ultimo atto della battaglia navale di Capo Trafalgar che vide la vittoria della flotta inglese nei confronti di quelle alleate franco-spagnole. Vittoria ovvero victory in inglese, il nome della nave ammiraglia di Nelson. Tale splendido vascello esiste tuttora ed è naturalmente la più vecchia nave del mondo ed unica del XVIII° secolo. Anche se gelosamente custodita (ed accudita) sul molo 2 di Portsmouth, nota città portuale nel canale della Manica, la Victory è comunque una nave da battaglia facente parte a tutti gli effetti dell'organico della marina britannica (batte bandiera del Secondo Lord del Mare), con un suo comandante ed un suo equipaggio: tipico esempio di un paese sempre molto legato alle proprie tradizioni, marinare e non. I vari restauri conservativi che si sono susseguiti nel corso degli anni a partire dal 1922 fanno sì che l'aspetto attuale del vascello sia esattamente identico a quello dei tempi della battaglia di Trafalgar. Ulteriori operazioni di restauro sono previste in occasione del bicentenario della battaglia nel 2005. Nel sito ad essa dedicato potrete trovare la scheda tecnica completa della Victory che mi limito pertanto a riassumere: varata nel 1765, lunghezza f.t. 69 m, larghezza 15.5 m, pescaggio 6,4 m, albero maestro 67 m, armamento 100 cannoni su tre ponti. La zona del porto di Portsmouth che accoglie la Victory (Historic Dockyard) costituisce nel suo complesso uno dei più interessanti musei marittimi del mondo con la caratteristica di essere aperto tutti i giorni dell'anno (festivi e domeniche comprese) tranne il giorno di Natale. L'ingresso all'area è gratuito mentre per visitare le singole "attrazioni" occorre pagare per ciascuna un biglietto dal prezzo alquanto modico: ad esempio per salire a bordo della Victory e calcare le stesse tavole di legno calpestate da Nelson occorrono solo 6,5 sterline (compresa la visita al Royal Naval Museum). Nell'Historic Dockyard, oltre all'ammiraglia di Nelson, è possibile ammirare l'HMS Warrior, la prima grande nave da battaglia costruita nel 1860 interamente in ferro con la quale si suole far iniziare l'era della moderna marineria da guerra. Per finire ricordo la più vecchia nave del museo, la Mary Rose. In questo caso ci troviamo di fronte a buona parte del relitto, ripescato nel 1982, di una nave del periodo Tudor (1510) affondata nel 1545 dalla flotta francese nella battaglia di Spithead.www.tallshipbounty.org
Si tratta probabilmente di una delle più famose navi della storia, non certo per i propri meriti di servizio (doveva trasportare alberi del pane da Tahiti alle Indie Occidentali) quanto per il noto ammutinamento reso celebre anche da alcuni film ad esso dedicati. Mi riferisco soprattutto a quello del 1935 con Clark Gable e Charles Laughton e a quello famosissimo del 1962 con Marlon Brando nei panni di Fletcher Christian e Trevor Howard ad impersonare il tenente William Bligh, comandante della nave. Come spesso accade Hollywood non sempre nelle sceneggiature rispetta esattamente le verità storiche e "Mutiny on the Bounty" non si sottrae a questa logica, soprattutto per quanto riguarda la figura del comandante, dipinto nella finzione scenica come un tiranno ingiurioso. Nella realtà Bligh, braccio destro di James Cook nel suo ultimo viaggio nelle isole del Pacifico, è stato probabilmente uno dei più grandi marinai di tutti i tempi. Il suo viaggio di ritorno dal Pacifico di oltre 3600 miglia, su un'imbarcazione di fortuna in soli 41 giorni e munito soltanto di un sestante e di un orologio da tasca, è una delle più grandi imprese della storia della marineria. Ad ogni modo Hollywood e nella fattispecie la MGM ha anche il grande merito di aver ricostruito nel 1960, proprio per il film con Marlon Brando, una copia fedele del Bounty originale che ricordo fu varato nel 1783 come carboniera (LFT 30 m) e bruciato dagli ammutinati nel 1790 davanti all'isola di Pitcairn. Oggi la replica del Bounty, ceduta dalla MGM e Ted Turner alla Fall River Chamber Foundation, naviga regolarmente a scopo didattico lungo la costa orientale degli Stati Uniti e partecipa a numerosi film in cui occorre la presenza di una nave d'epoca.www.cuttysark.org.uk
I clipper sono stati il culmine della perfezione raggiunta nella seconda metà del XIX° secolo dalle navi armate con vele quadre. Impiegati generalmente sulla rotta delle Indie per il trasporto del tè, erano navi dagli scafi stretti e leggeri (tra 500 e 1000 ton) con una grande alberatura in grado di assicurare fantastiche velocità in una continua rincorsa ai record di percorrenza delle principali rotte dell'epoca. Pur non avendo brillato in velocità (venne infatti "retrocesso" dalle rotte del tè a quelle della lana dall'Australia) il Cutty Sark è il più famoso di tutti, non solo perché ha dato il nome ad una nota marca di whisky ma soprattutto perché è giunto sino ai giorni nostri. Attualmente, infatti, il vecchio clipper (varato nel 1869) è posto in secca (proprio come la Victory) in uno speciale molo sul Tamigi a Greenwich, a disposizione di tutti coloro che intendono visitarlo (13 milioni di visitatori dal 1957). Il costo del biglietto e di sole 3,5 sterline e l'ingresso è possibile tutti i giorni dell'anno compresi i festivi. Una tappa obbligata per tutti gli appassionati di mare in visita a Londra.