Tutto ciò che occorre per la navigazione nel mare di Internet
"Il Cybernauta", la rubrica mensile da cui è tratto il presente articolo, è stata pubblicata sulla rivista Nautica da Novembre 1995 (n. 403) fino ad Ottobre 2001 (n. 474) ed aveva come tema conduttore il rapporto tra la nautica, la meteorologia e la rete Internet. Considerata pertanto la materia in continua e frenetica evoluzione, alcune delle informazioni fornite possono risultare oggi obsolete ed andrebbero pertanto utilizzate soprattutto a fini storici.
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Ho già trattato l'argomento nella prima puntata di questa rubrica in occasione del lancio di Nautica On Line nel lontano ottobre 1995, ma da allora Internet è cresciuta vertiginosamente in tutte le sue componenti hardware e software e quindi una rivisitazione di quanto descritto allora si rende indispensabile.
Lo strumento fondamentale per la navigazione su Internet è naturalmente il browser, ovvero il software che permette di visualizzare, o meglio, di gestire sul proprio computer tutte le informazioni presenti nei siti in cui si approda. Pur esistendo numerosi programmi di questo tipo sono praticamente solo due i prodotti che si contendono aspramente le preferenze degli utenti a colpi di "nuove versioni" sempre più sofisticate: si tratta di Microsoft Internet Explorer e Netscape Navigator, disponibili per quasi tutti i sistemi operativi più diffusi: Windows, Macintosh, Unix. Entrambi i browser, che da soli occupano quasi il 90% del mercato, sono ufficialmente giunti alla versione 3.01, ma da alcune settimane sono in "beta-testing" (cioè in prova preliminare) le versioni 4.
Dagli ultimi dati disponibili (vedi tabella allegata) risulta che il prodotto della Netscape, le cui prime versioni risalgono addirittura al 1994, viene ancora preferito da oltre il 50% degli utenti mentre il browser di Microsoft, programma più recente, non arriva al 40%. Gli utenti di Nautica On Line si distaccano un pò da tali medie in quanto la percentuale di coloro che utilizzano Netscape è abbondantemente superiore al 60%.
Dal punto di vista operativo e funzionale non ci sono grosse differenze fra i due prodotti, almeno se si confrontano le rispettive ultime versioni, mentre grosse diversità si riscontrano fra versioni dello stesso browser. Ad esempio, mentre l'Explorer 3 è un ottimo programma non si può dire altrettanto della versione precedente, alquanto scadente. Lo stesso dicasi della versione 1 di Netscape che ormai non è più utilizzabile su una buona parte dei siti Web. Nel cyberspazio troviamo inoltre molti server progettati espressamente per essere utilizzati con Netscape 2 e addirittura alcuni siti sconsigliano agli utenti di utilizzare versioni di Explorer o di Netscape inferiori alla 3. In alcuni casi il server impedisce la visualizzazione delle proprie pagine a chi non possiede un browser dell'ultimissima generazione.
Ecco dunque qualche consiglio per la scelta e soprattutto per come e quando aggiornare la versione del browser in proprio possesso. In generale se si dispone di prodotti recenti come Netscape 3 o Explorer 3 non c'è alcun motivo di cambiare l'uno con l'altro in quanto sono a mio avviso perfettamente equivalenti. Prodotti intermedi (ad esempio Netscape 2), se non si hanno particolari esigenze, possono essere mantenuti dato che presentano tuttora discrete funzionalità. Se invece si possiede un prodotto vecchio (ad esempio Netscape 1 o Explorer 2) o poco compatibile con gli standard attuali bisogna assolutamente procedere alla sostituzione, ricordando che l'Explorer è un software del tutto gratuito mentre Netscape è gratuito solo per il periodo di prova (che per un privato può essere illimitato). Inoltre i vecchi browser non sono in grado di gestire la posta elettronica (possono semplicemente spedire messaggi), mentre i più moderni hanno funzionalità che molto li avvicinano a programmi specifici come i "mitici" Eudora e Pegasus. Anche la gestione delle "news" (i newsgroups usenet) è diventata molto efficiente tanto che molti preferiscono utilizzare, al posto di prodotti dedicati, il proprio browser anche per questo tipo di messaggistica. Ciò che però maggiormente caratterizza i browser moderni è la possibilità di eseguire sul proprio computer veri e propri programmi inviati all'utente dai server visitati. Sto parlando di JavaScript, Java Applet, DirectX, OpenGL e tantissimi altri "plug-in", tutti strumenti bellissimi, efficienti, dalle innumerevoli possibilità ma potenzialmente anche pericolosi per la riservatezza dei propri dati personali, della propria privacy nonché dell'efficienza del proprio computer. Personalmente nelle mie navigazioni alla scoperta di nuovi siti utilizzo un browser piuttosto vecchio in modo da non correre eccessivi rischi, salvo poi utilizzare un prodotto dell'ultima generazione per esplorare il sito una volta accertata la sua "serietà".
Naturalmente tutte queste funzionalità presuppongono determinate caratteristiche del computer su cui il browser dovrà essere installato. Ad esempio per la versione completa dell'Explorer 3 per Windows 95 occorrono quasi 40 megabyte disponibili su disco e il file compresso contenente la beta della versione 4 di Netscape misura oltre 10 megabyte. Tale dimensione ne rende difficoltoso anche il trasferimento sul proprio computer: occorrerebbe oltre un'ora nell'ipotesi (alquanto irrealistica) di mantenere un "transfer rate" di 3k al secondo e di non subire interruzioni al collegamento, magari anche a pochi byte dalla fine e dato che non sempre è possibile riprendere il trasferimento del file si sprecherebbero così tempo e denaro.
Per ovviare a tale inconveniente è preferibile acquistare in edicola a poche migliaia di lire una delle tantissime riviste dedicate al mondo di Internet, con allegato un cdrom con centinaia di megabyte di programmi, avendo così il vantaggio di disporre sempre di una copia di riserva dei programmi che si utilizzano diminuendo, anche se in percentuale minima, il traffico sulla rete.
Generalmente l'installazione di un browser, soprattutto se si tratta di un aggiornamento di una versione precedente, è un'operazione molto semplice in quanto completamente automatizzata: è sufficiente inserire il cdrom acquistato in edicola o lanciare il file eventualmente scaricato via Internet e con un paio di click del mouse il gioco è fatto.
Altrettanto, purtroppo, non si può dire delle procedure di connessione ad Internet (che nulla hanno a che vedere col browser) quasi sempre molto ostiche da configurare per gli utenti poco esperti, tanto che alcuni si bloccano alle prime difficoltà rinunciandovi addirittura. A mio parere dovrebbe essere compito dei provider assistere il cliente facilitando tali operazioni, non limitandosi quindi alla vendita del solo accesso ad Internet.
Configurata la connessione ed installato il browser occorrono altri strumenti per la navigazione nel cyberspazio: naturalmente un equivalente della carta nautica e del portolano per poter individuare e raggiungere le nostre mete. Ed ecco quindi i bookmark personali (segnalibro) assimilabili del tutto ad un archivio di way-points, le liste tematiche di url (indirizzi) mantenute presso innumerevoli siti e, soprattutto, i motori di ricerca.
Di questi strumenti avrò modo di parlare in una prossima puntata di questa rubrica e per il momento vi consiglio Nautica On Line, dove migliaia di indirizzi a tema nautico e meteorologico (a breve disponibili in forma di database) sono a vostra completa disposizione.